Introduzione alla musica liquida, ovvero come godere davvero dei file musicali

La Musica Liquida è il termine coniato per distinguere la musica digitale disponibile sulla rete e scaricabile da Internet. Vediamo insieme cos'è e come fare per ascoltarla al meglio anche con pochi euro. Se poi non credete che la musica liquida possa essere davvero hifi... vi invitiamo ad ascoltare con le vostre orecchie sabato 26 novembre, a Roma

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Iniziamo con questo articolo, in cui cerchiamo di spiegare (finalmente! cos’è davvero la musica liquida e come può essere utile tanto all’appassionato di musica quanto all’appassionato di hi-fi) un nuovo spazio dedicata proprio all’alta fedeltà del suono, che insieme a noi cureranno anche e soprattutto i “ragazzi” di Annuario Audio. Lo abbiamo chiamato hi-fi 4 indie kids, una sorta di serie di mini guide all’ascolto ad alta fedeltà del suono della nostra musica preferita, la stessa che trovate tutti i giorni da oltre nove anni sulle pagine di RockShock.

Di volta in volta avremo la pretesa di spiegarvi/raccontarvi qualcosa su questo affascinante mondo, che purtroppo – inspiegabilmente – tende ad avanzare su due binari paralleli quando invece si dovrebbero incontrare e incrociare spesso, anzi sempre. E vi inviteremo, come facciamo oggi, anche ad ascoltare con le vostre orecchie come sia possibile davvero godere della propria musica preferita, senza compromessi tecnici (e sempre con un occhio di riguardo al portafoglio).

Buona musica a tutti.

(Massimo Garofalo)

 

(L’articolo che segue è stato scritto in origine da Massimo Piantini per Annuario Audio; rielaborazione e integrazioni a cura di Massimo Garofalo)

MUSICA LIQUIDA: CHE COS’È?

La Musica Liquida è il termine coniato per distinguere la musica digitale disponibile sulla rete e scaricabile da Internet. Questa musica è fornita in vari formati: compressi (come per esempio i popolarissimi Mp3) e senza compressione (fra i cui i sempre più diffusi Flac).

I primi, gli Mp3 (ma anche gli Ogg Vorbis e altri formati ancora), offrono una quantità di dati minore rispetto a quelli disponibili nell’informazione originale, così da occupare poco spazio in memoria, ma – allo stesso tempo – compromettendo la qualità originale.

I secondi, i Flac (ma anche gli Ape, gli Apple Losseless, i Wav che sono incisi su Cd e altri formati meno diffusi) forniscono tutti i dati disponibili nell’informazione originale. Ovviamente, rispetto ai precedenti, richiedono un maggiore spazio in memoria, ma forniscono un risultato qualitativamente superiore.

Per fare una semplice analogia, che ci è più familiare, potremmo pensare alla rete informatica come ad una rete idrica, in cui scorre l’acqua (i dati) che, passando per i tubi (le linee), giunge ai nostri rubinetti (computer), per essere utilizzata.

DOVE SI METTE LA MUSICA LIQUIDA?

Non pensate ai bicchieri e nemmeno ai CD, che, a questo punto, come supporto musicale, possono anche estinguersi (e infatti alcune major, fra cui la Sony, stanno pensando di interromperne la produzione da fine 2012). Basta un hard disk o una pennetta Usb, che oggi sono disponibili in tagli fino a 32 Giga. Questo significa che non occorreranno più nemmeno i lettori CD, verranno usati solamente per il software già in nostro possesso. All’hard disk o alla pennetta, pieni di musica liquida, servirà solo un computer.

PERCHÉ ASCOLTARE MUSICA LIQUIDA?

Molti affermano che oggi i ragazzi, circondati da mille stimoli, non sono interessati alla musica. Nulla di più errato, dato l’affollamento dei concerti dal vivo in tutto il mondo e visti gli inarrestabili volume di vendita di lettori iPod e similari.

Ciò significa che i giovani gradiscono molto ascoltare la musica: lo fanno con le loro cuffiette collegate ai lettori MP3, in ogni luogo e a qualsiasi ora. Se mai è all’hi-fi, cioè all’ascolto di qualità, a cui non sono interessati. (Per hi-fi– s’intende, ovviamente, l’alta fedeltà del suono, ovvero la catena hardware che ci consente di ascoltare la musica in maniera quanto più simile possibile a come è stata incisa).

Per diverse ragioni sempre meno persone s’entusiasmano a un ascolto della propria musica preferita senza perdita di qualità, sacrificando nottate negli studi di registrazione in cui produttori, musicisti e tecnici del suono cercano di rendere proprio quel particolare effetto, quello specifico sound che è la caratteristica unica di una band, oppure per riprodurre la sensazione che gli artisti si trovino in un certo luogo/in una certa situazione.

Ma a cosa serve l’entusiasmo se poi viene frenato da insormontabili problemi economici?

Ora, per i ragazzi abituati a scaricare i brani e già possessori di computer e lettori MP3, la musica liquida di qualità accorcia di molto il passo verso l’ascolto hi-fi: con poche centinaia (non migliaia) di euro, possono acquistare una semplice dockstation, che già permette loro di accedere ad un ascolto casalingo di gran lunga migliore di quello offerto da un brano MP3 ascoltato in cuffietta. Poi, chissà, anche per loro, l’appetito verrà mangiando. Così gli audiofili, possessori di impianti eccellenti, potranno sfruttare questa opportunità di miglioramento: il solo fatto di poter bypassare il lettore CD, che, se anche fra i più esoterici, è pur sempre costituito da una meccanica con tutte le sue problematiche, già rappresenta un successo. Allora, tutto considerato, la musica liquida non compressa, potrebbe proprio essere la via di salvezza per un settore in cronica crisi.

Conclusione: parecchi discografici, grandi e piccoli, oggi sono pronti a fornire musica scaricabile e di qualità, promettendo costi inferiori a quelli del CD.

COSA OCCORRE PER ASCOLTARE LA MUSICA LIQUIDA SFRUTTANDO IL PROPRIO IMPIANTO?

Nel caso più semplice, ma anche il meno performante dal punto di vista qualitativo, è sufficiente solo un computer, la cui uscita audio analogica vada a collegarsi all’ingresso dell’impianto hi-fi. Ma se si desidera, come è naturale aspettarsi da un audiofilo, ottenere il massimo, oltre al computer occorre un’interfaccia audio da almeno 24bit/96 KHz (meglio ancora se da 24bit/192 KHz con basso jitter) e un convertitore DAC (Digital Analog Converter) da almeno 24bit/96 KHz (meglio ancora se anch’esso da 24bit/192 KHz). Al giorno d’oggi, però, ci sono convertitori DAC economici, di qualità e capaci da soli di interfacciare efficacemente un computer e un amplificatore

IL SOFTWARE MIGLIORE PER GESTIRE LA MUSICA LIQUIDA

Una volta venuti in possesso dei file di Musica Liquida, sia scaricati via internet sia acquisiti per copia, bisogna riprodurli sul nostro sistema hi-fi, utilizzando fondamentalmente due modalità: masterizzare il file sul supporto CD o riprodurli tramite un player con il computer. Nel primo caso basta disporre di un masterizzatore e “bruciare” il CD, che inserito nel lettore del nostro impianto, verrà letto come un normale CD.

Ma se disponiamo di file non compressi o ad alta risoluzione, è sicuramente più conveniente farli suonare senza che venga in alcun modo modificato lo status del file. A questo scopo dovremo usare un computer, che possa comunicare con il nostro sistema audio (come dicevamo, tramite un DAC, dato che collegando l’uscita audio del Pc direttamente a un amplificatore… oltre ad ascoltare male la nostra musica preferita, rischiamo di rompere l’amplificatore stesso, bruciandone parte dei componenti elettronici).

Per gestire la libreria musicale esistono diversi software, che consentono di “suonare” i nostri file, ma anche di gestire intere collezioni, scaricare copertine, fare playlist e altro ancora. Non tutti, però, sono degni dell’attenzione di un audiofilo, anche se tutti quelli in esame in questa pagina sono gratuiti o hanno una versione perfettamente funzionante pronta da scaricare gratis.

Il primo è FOOBAR (solo per Windows), un player con una interfaccia molto semplice e scarna, ma che ha la caratteristica di accettare i drive proprietari delle interfacce, in parole povere saltando la circuitazione audio del computer, concepita per scopi tutt’altro che audiofili. Altro sua grande peculiarità è quella di fare il Passthrough (cioè non modificare la codifica del segnale, ma riproporla intatta in uscita) di segnali DTS 5.1, permettendo al decoder DTS (p.es. sintoampli audio video) di riprodurre il segnale multicanale.

Altro lettore interessante è iTUNES (disponibile per Mac e Windows). Qui l’interfaccia è molto più completa e permette di gestire facilmente moltissimi file audio. Il limite è che per riprodurre file oltre il formato audio CD, cioè 24/96, bisogna chiudere l’applicazione e settare il Quick Time (su cui si appoggia per la trasmissione dati) sulla frequenza di campionamento desiderata, altrimenti il programma fa il downmix a 16/44.1 kHz. Altro inconveniente e che non fa il Passthrough, quindi segnali codificati DTS non passano e vengono letti come rumore bianco. Al momento, inoltre iTUNES, come da buona tradizione Apple, predilige file senza compressione proprietari (Apple Loselless), ignorando i ben più diffusi Flac (che però possono facilmente essere convertiti nel formato della Mela).

Un compromesso tra queste due applicazioni, sicurezza dei dati in uscita la prima, facilità d’uso la seconda, è MediaMonkey (anche questo solo per Windows, completo in versione gratuita e “deluxe” sborsando pochi dollari). Questa applicazione ha una buona interfaccia e permette di utilizzare i driver proprietari per l’uscita diretta del file. Permette anche il Passthrough, completa cercandole online le informazioni sui file (copertine, anno di produzione, ecc.) e permette la gestione anche complessa di librerie di file di qualasiasi dimensione.

CONCLUSIONI

amplificatore-valvole-fv-34cSe siete abituati ad ascoltare musica compressa (Mp3), l’ascolto di file audio non compressi (Musica Liquida) potrebbe essere un’esperienza scioccante da cui sarà poi difficilmente possibile tornare indietro.

E’ assolutamente anche sgomberare il campo dal classico falso mito che l’hi-fi è roba da ricchi.

L’hi-fi è anche roba da ricchi, ma mai come oggi è possibile ottenere un ascolto davvero ad alta fedeltà spendendo poche centinaia di euro. Il dolce suono degli apparecchi a valvole, ad esempio, non è roba solo per appassionati del vintage, ma a portata di mano (e di portafoglio) di tutti. Guardate qui, giusto per fare un esempio.

E anche i DAC, ce ne sono davvero per tutte le tasche. Se volete attaccare il vostro iPod direttamente a un amplificatore potete sceglierne uno solo digitale; e circa le casse… vanno ascoltate, sono questione di gusti, ma non più di budget.

INVITO

Sabato 26 novembre 2011 (ore 10-13 e 16,30-19,30), presso la Show Room di Annuario Audio a Roma, via di Acqua Bullicante, 169 (vedi come raggiungerci qui: ), ti invitiamo a partecipare ad una giornata dedicata a:

L’INFORMATICA NELL’HI-FI

Vi presenteremo

“IL FILE DI ARIANNA… SEGUENDO LA RICERCA DEL SUONO DIGITALE PERFETTO”.

Dalla riproduzione musicale analogica a quella digitale, dal vinile e dai nastri (reel to reel) al PC dedicato.

La strada è disseminata di luoghi comuni, leggende metropolitane, miti e tabù. Finalmente, diventa possibile valutare di persona cosa e come si ascolta con il PC audio.

Le due sessioni di ascolto previste, le passeremo in compagnia di buona musica, fornita da due sistemi digitali diversi, ma nati dalla stessa costola, i cui principi teorici saranno illustrati da uno dei maggiori conoscitori italiani della materia, Roberto Vagli, che, con l’occasione, presenterà anche il suo server commerciale.

A seguire, la prima audizione pubblica nazionale di un sistema “cMP2 integrato” (non temete, vi sarà spiegato che cos’è), costruito “home made” da Daniele Sabiu, un audiofilo molto appassionato della materia.

La giornata sarà resa ancor più interessante, grazie a Diesis Audio, che fornirà e presenterà le elettroniche per l’amplificazione e i suoi prestigiosi diffusori acustici: un sistema di riproduzione tanto eccellente, quanto spietato… Quindi, signori informatici, nessuno sconto di nessun genere. Un’occasione da non perdere, sia per coloro che sono interessati all’argomento, sia per quelli che non ci credono.

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