Cosa sono le moderne popstar? (su Prince, David Bowie e Michael Jackson)

Cosa sono le moderne popstar? Dei scesi in terra. E si sa che gli dei sono immortali. Ecco perché l'annuncio della loro dipartita crea sempre mistero e confusione. Come muore un immortale? Male, di solito

Cosa sono le moderne popstar? Dei scesi in terra. E si sa che gli dei sono immortali. Ecco perché l’annuncio della loro dipartita crea sempre mistero e confusione.

Come muore un immortale? Male, di solito.

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Vedi le tre più recenti, Prince, Bowie e Michael Jackson (e se qualcuna mi sfugge, si porti pazienza). L’ultimo nel suo letto, con la sola compagnia del presunto omicida, il medico che gli avrebbe somministrato un farmaco sbagliato. Il primo trovato riverso in ascensore, come un barbone. A Ziggy la morte più comune, per malattia, in casa sua e attorniato dai suoi cari. La meno misteriosa, anche.

Non è facile però credere che un dio sia morto. Si insinuano i dubbi. Come andava a salute? Può star male un dio? Pare di sì, ma è difficile aver notizie certe.

Di Jacko, molti raccontano quanto fosse stanco, stressato e insonne. Macché, godeva di ottima salute afferma il suo manager, forse perché voleva portarlo in giro per il mondo per un tour di 50 tappe.

Prince è morto di overdose. Non è possibile, rivela la cuoca, era un salutista convinto. Non dormiva da cinque giorni, afferma il cognato. Era malato di AIDS, sostiene qualcun altro.

Di nuovo, l’eccentrico Major Tom si mostra assai banale nel decesso, causato da un borghese e poco ribelle cancro al fegato. Di cui però non era a conoscenza nessun centro oncologico londinese, inglese o newyorchese, suoi luoghi di residenza abituale. Insomma, appunto, difficile dire come stava.

Ma è poi davvero morto il dio?

Per ‘The king of Pop”, molti dubbi. Tutta questa storia di medicine prese e non prese, le registrazioni delle telecamere di sicurezza della sua villa sparite, la lista sempre più lunga di debiti insoluti lasciano pensare più ad una fuga che ad una dipartita. E poi, l’apparizione al Larry King Show di Dave Dave! Tra tanti che avrebbero potuto testimoniare il loro affetto alla scomparsa star, proprio l’amico sconosciuto, dal volto tumefatto per le piaghe di un antico incidente ma somigliantissimo al compianto, va ospite nello show più famoso d’America?

Molti meno per Prince. A parte la confusionaria telefonata con cui è stato segnalato il ritrovamento del corpo (se sei a casa di Prince e trovi un nero, magro e magnificamente abbigliato, sdraiato nell’ascensore, chi credi possa essere? L’uomo delle pulizie?) non ci sono altri motivi di incertezza sulla sua scomparsa.

E per il Duca Bianco? Niente sorprese. Si sa dove è morto, quando e di cosa, il tutto certificato da uno studio legale. Punto.

E cosa lascia in terra un dio che muore? Soldi, innanzitutto. Tra contanti e diritti d’autore, abbastanza da scatenare liti, conteggi e discussioni tra gli eredi.

E poi gli inediti. Circa 20 nelle mani dell’ingegnere del suono di MJ. Custoditi nel caveau di casa del genio Purple, così tanti da poter pubblicare un album nuovo ogni anno per cent’anni, afferma la CNN. Per il Re del Labirinto è invece già pronta una serie di antologie, riporta il Newsweek, in pubblicazione a partire dal 2017, tra le cui pieghe spunterà qualche brano mai sentito.

Ma un vero dio non può morire.

E se fosse ancora vivo? Possibilissimo. E non sarebbe nemmeno la prima volta. Come già detto, dati i tanti guai, per Jacko il dubbio è lecito. Soprattutto considerando che, dopo la sua morte, il patrimonio di famiglia ha ricominciato a crescere vistosamente. Meno per Prince, che non sembra avesse in fondo motivo per voler sparire. E per David? Ah, attenzione! Come non pensare che la rockstar più metamorfica e camaleontica che abbia mai inciso un LP non sia stata tentata, dopo aver dato vita a tanti personaggi, di mettere in scena anche la propria morte? Che l’accorto showman si lasciasse sfuggire l’occasione di pubblicizzare a dovere il suo ultimo lavoro (uscito pochi giorni prima del suo decesso, il giorno del suo 69° compleanno, e del quale il primo estratto si chiama, guarda te il caso!, Lazarus)? Che il narciso più egocentrico del pop non abbia provato il desiderio, assai comune in realtà, di assistere da vivo alle lacrimose celebrazioni per il proprio trapasso?

O più semplicemente che, dopo cinquant’anni di Olimpo, anche un dio non aneli a un po’ di pace?

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