Post Traumatic Stress Disorder

Burepolom

(CD, My Kingdom Music)

alternative, nu-metal

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Mi piacerebbe stare qui a raccontare le vicissitudini di questa band di Grottammare formatasi nel 2006 ma non credo di avere il tempo necessario. Sì, perché quello che ho dovrò impegnarlo a tessere le lodi di questi Post Traumatic Stress Disorder (o PTSD, che dir si voglia). Perché non capita tutti i giorni di poter ascoltare un album di un così giovane gruppo che sia già a questi livelli. Alti livelli. E, nonostante io abbia cercato qualcosa che non andasse, beh, semplicemente non l’ho trovato.

Si potrebbe obiettare il fatto che quelli dei PTSD possano sembrare suoni già sentiti (come se negli ultimi tempi fosse arrivato davvero qualcuno a dare una seria rinfrescata all’aria che tira da un po’ di tempo a questa parte…ma questa è un’altra storia) e forse è vero. Fatto sta che, comunque, non ci vuole molto per capire che si ha tra le mani dell’ottimo materiale.

La storia che ci raccontano, infatti, si dipana sulla scia di Deftones, Stone Sour, Slipknot e Korn, tutto amalgamato e convogliato verso quello che il nu-metal e l’alternative hanno cercato di trasmettere dai brillanti anni novanta ai giorni nostri. Messaggi e sensazioni che i cinque marchigiani hanno imparato straordinariamente bene e che hanno fatto propri nello stile, nella potenza dei suoni e nella chiarezza di quello che ci permettono di ascoltare.

La storia che ci raccontano narra di dieci capitoli, uno per ogni canzone del loro Burepolom. Va da Jerkwater, brano d’apertura, a Falling From Eternity a chiudere l’album, passando per altre otto perle tra cui spicca, brillante, la title-track.

La storia che ci raccontano manca ancora di molti passi che, sicuramente, verranno scritti da un mondo di suoni di cui ancora devono renderci partecipi.

E speriamo davvero che continuino così.