Pico Rama: Locura

Pico Rama con Locura traghetta la coscienza in un tourbillon di reggae, raggamuffin e tribalità mistica, facendo del galleggio la base esistenziale

Pico Rama

Locura

(Mescal)

reggae

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locura-pico-ramaUna torta di dreadlock in testa e l’immaginazione sciamanica di chi vive e pensa “in levare”. Torna con Locura, Pier Enrico Ruggeri (figlio del Ruggeri nazionale) in arte Pico Rama, una essenza di concetti e j’accuse che espandono pensieri e vedute personali per una dimensione e una coscienza allargata, tra il mistico e l’esoterico.

Elettronica, profumi reggae, raggamuffin, libertà pop ironica e indagante lungo la tracklist in cui Pico Rama giostra un ambaradam godibile, che fa muovere testa e gambe, fa dondolare e ricanticchiare ogni singola aria, un insieme di atmosfere “trasversali” che mettono in luce una verve allucinata e corretta che non ci si aspetta; nove brani scritti di pugno salvo il refrain di Your jungle scritto e cantato da Yari Power, parte del ritornello di Loco (Darwin Grajales) e le tre cover Dall’altra parte del cancello (Gaber), il canto sciamanico di Estrellita Divina e Nuevo Horizonte (Kirtan Reggae), tutto il rimanente è un ascolto totale surreale e stralunato (all’apparenza) che fa galleggiare qua e la, ma in fondo in fondo, quando transita l’atmosfera onirica e pulsante di La saliva degli angeli, lo yo-yo sonoro de L’idea della mortalità o la metafisica pazza che circola nella tribalità di Esplosione da di dentro, un pizzico (anche di più) di consapevolezza d’anima prende, non si sa come effettivamente, ma prende di brutto!

 

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