Mark Knopfler: Tracker

Archiviata definitivamente la pratica Dire Straits, Mark Knopler procede dritto sulla sua strada di autore solista folgorato sulle vie delle diverse declinazioni folk e affronta il 2015 con Tracker

Mark Knopfler

Tracker

(Universal)

folk-blues

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recensione-Mark Knopfler- TrackerArchiviata definitivamente la pratica Dire Straits, Mark Knopfler procede dritto sulla sua strada di autore solista folgorato sulle vie delle diverse declinazioni folk e affronta il 2015 con Tracker.

Ci sono sonorità irish nel brano di apertura Laughs and jokes and drinks and smokes, e la cosa potrebbe essere un po’ fuorviante.

La compostezza tipica di questo artista è riconoscibilissima in Basil, che racconta dell’incontro di un Knopfler ragazzino e copy-boy del Newcastle Evening Chronicle con il poeta britannico Basil Bunting, scomparso nel 1985. La venatura nostalgica le conferisce un aspetto autobiografico colto, “cosa non avrebbe dato per andarsene oggi, per avere del tempo per pensare al tempo”.

River towns è anch’essa educata e addolcita dal suono del piano ma, a livello lirico, scade in una ostinata e scolastica ricerca della rima: boat/afloat, nine/line, room/gloom, scenario/Ohio.

Anche la successiva Skydiver è costruita sull’assonanza fonetica, stavolta sfalsata: l’ultima parola della prima strofa fa rima con l’ultima della terza, quella della seconda con la quarta e così via. There goes rhymin’ Knopfler, prigioniero di un manierismo compositivo che sottrae linfa alla spontaneità, sebbene la traccia sia di livello e il chorus ammaliante, proprio come la successiva Mighty man.

Negli uffici del turismo sul monte Tauro, c’è da scommetterci, negli anni a venire risuoneranno in repeat le dolci note di Lights of Taormina, inaspettato regalo che distilla internazionalità di ampio respiro al sopito brand trinacrio. Sincera quanto imbottita di melassa, lascia immaginare un riservato e intellettuale gentleman sessantacinquenne che si bea di paesaggi e scorci storici nella quiete di gesti compiti che si riflettono in un calice di rosso di Messina. L’andamento a tratti ricorda Save the last dance for me di Ben E. King & The Drifters, ma forse è solo una suggestione.

Beryl è un nuovo inserto letterario, riflessione amara sulla morte della snobbata novellista inglese Beryl Bainbridge, e il primo singolo estratto.

E’ un lavoro dai ritmi soffici l’ottavo album solista di Knopfler, chiuso dai toni melancolici di Wherever I go, un duetto con Ruth Moody del trio canadese Wailin’ Jennys nella cui frase di apertura si specchia al meglio la contemporaneità fuori moda di questo guitar-hero immortale, “Forse sono costretto a vagare da un luogo all’altro”.

Mark Knopfler sarà in tour in Italia in primavera ed estate; in particolare suonerà ad Assago il 28/05, a Piazzola sul Brenta il 18/07, a Barolo il 20/07, a Roma il 21/07 e a Lucca il 22/07.

 

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