Explosions in the Sky: The Wilderness

Con The Wilderness, i texani Explosions in the Sky puntano decisamente su strade alternative alla ricerca di nuovi orizzonti. Percorsi che parlano di spazi aperti sospesi nel tempo

Explosions in the Sky

The Wilderness

post-rock, ambient, elettronica

(Bella Union)

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recensione Explosions in the Sky- The WildernessThe Wilderness è il sesto album in studio degli Explosions in the Sky, non contando colonne sonore varie, che giunge a cinque anni di distanza da Take Care, Take Care, Take Care e prodotto per la prima volta in collaborazione con John Congleton (St Vincent, Anna Calvi, Swans)

Il quartetto texano racconta di spazi aperti, immagini dilatate e panorami desertici. Sperimenta l’utilizzo dell’elettronica non più come sottofondo, ma come piatto forte di tutto il progetto. Divaga su influenze folk e si interessa di cupissime deviazioni math electro reggae, come nel singolo Disintegration Anxiety.

Proverete attrazione nell’atmosferica title track, che bilancia un’aurea scura sotto un sole cristallino, oppure nell’incedere tenebroso di Losing the Light. Sarete richiamati dalle lusinghe delle dissonanze marziali dell’ottima traccia Logic of a Dream.

Ma di esplosioni non vi è traccia.

The Wilderness è un album ambient, senza dubbio di buona fattura, ma dove manca quel guizzo e quel pizzico di follia che mangia l’anima. Maestri del più classico e devastante pugno in faccia post rock, gli Explosions in the Sky, conservano la magia delle loro composizioni, ma qui mai si aprono alle violente detonazioni che li hanno resi famosi.

Nuova vita e nuove idee? Forse un album di transizione, un tentativo di scrollarsi di dosso un clichè che ormai la band non sente più suo. Noi, in attesa di energie fresche e strade alternative, qualche piccolo passaggio con The Wilderness ce lo facciamo. Ma non di più.

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Vincenzo Riggio
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