Andrea Presciuttini: Steady Mutations

Sonorità di atmosfera, jazz, fusion, ma anche rock sono gli ingredienti principali di Steady Mutations, il nuovo album di Andrea Presciuttini, all'esordio con un lavoro completamente strumentale

Andrea Presciuttini

Steady Mutations

(DixJoursRecords)

jazz, classica, fusion, psichedelica

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Andrea Presciuttini- Steady Mutations-recensioneNell’album Steady Mutations, scritto da Andrea Presciuttini, il vero protagonista è il pianoforte insieme alla chitarra, con la quale spesso si alterna all’interno dell’album.

L’autore, nato in Francia e vissuto in Italia, ha alle spalle una formazione accademica che però ha sfruttato per dare sfogo alla sua vena creativa di compositore, cimentandosi in repertori diversissimi. Dopo aver trascorso i primi anni della sua carriera all’interno della band Idramante, con cui ha pubblicato due album, negli stessi anni si apre a nuove esperienze musicali con Alessandro Terzi e Luca Bonaffini, storico musicista di Pierangelo Bertoli. In questo periodo si fa strada in lui l’idea di esprimersi come solista dapprima con un progetto sperimentale intitolato Il volo, pubblicato sotto lo pseudonimo Yunaguni e poi con Steady Mutations.

Steady Mutations: concetto di staticità e dinamicità, proprio come i brani cheAndrea Presciuttini ha inserito nell’album. Il viaggio dell’esistenza ne Le regard des enfants, quasi una filastrocca strumentale, dalle simmetrie regolari, all my travels, brano di atmosfera. Si fa notare anche step by step, ballata country blues. Elegante l’impronta jazzistica presente in Dix Jours de la pluie.

L’eleganza dei temi, del fraseggio e la creatività nel mescolare questi ingredienti presenti in Steady Mutations, fanno ben presagire per i prossimi lavori che Andrea Presciuttini ci proporrà in futuro.

 

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