Alberto La Neve: Nemesi

Il calabrese Alberto La Neve sgancia Nemesi, un jazz world zigzagante inafferrabile, che mette a nudo il carattere anarchico del suono

Alberto La Neve

Nemesi

(Manitù Records)

jazz, world music

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NEMESIQuello che il musicista calabrese Alberto La Neve “immette” nel suo nuovo disco, Nemesi, è una nutrita e delicata serie di atmosfere che ricoprono un ampio spettro sonoro espressivo; da linee minimali a tessiture affollate da impronte di sensibilità “vagante”, nomade, apolide nei modi, libera nelle meditazioni sospese, franca nella traiettoria multiforme proposta.

Un disco indagante che l’artista fa unire e piegare al gioco delle emotività, creando una eccellente caratura insostituibile per “personali viaggi mentali” dallo spessore di una concreta favola reale. Sette pezzi da delirio perfetto, un sax solo e trucioli elettronici che danzano dentro una speciale elegia dell’ignoto magico, rendendo ottimale all’ascolto il mondo obliquo di La Neve, che è poi in fondo, il verticale sogno di ogni artista che sa osare con le proprie affinità visionarie.

Bisogna chiudere gli occhi e gettare le cinture di sicurezza, alzare il volume e – pescando qua e la – buttarsi tra gli sghiribizzi di Orpheus, stare dietro al passo gattonato di Nautilus o zigzagare nell’eccellente scat d’ancia che Baba Jaga offre dispettosamente a fine giro. Diamantino inafferrabile!

 

 

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Max Sannella
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