Infinita Symphonia: Into The Symphonia

Romanticismo, epicità e Infinita Symphonia: tutto ciò è potenza continua, Into The Symphonia

Infinita Symphonia

Into The Symphonia

(Ep, Autoproduzione)

power metal, epic metal, symphonic metal

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A sentirli a scatola chiusa, senza leggere chi sono o cosa fanno, si penserebbe che gli Infinita Symphonia siano gli emuli di Bruce Dickinson solista.

In realtà sono una band epic-power metal della provincia romana, ma dimostrano lo stesso di essere all’altezza di una qualsiasi altra heavy metal band anglosassone o americana; Luca, la voce, davvero ha pienamente imparato la lezione di Dickinson, molto probabilmente, però, anche mettendoci del suo, visto che è palesemente agile con gli acuti e con la melodia.

A supportarlo, altri ottimi musicisti, decisamente professionisti, dal momento che, per fare un buon power, è sicuramente necessario avere una buona preparazione musicale a livello di tecnica.

Indubbiamente Into The Synphony è un ep ricchissimo, musicalmente parlando, e dà la prova della bravura del gruppo; tale ricchezza è ancor di più aumentata dalla presenza di musicisti ospiti: molto abili e brave soprattutto le due cantanti  (visto che la loro impronta femminile data ai brani si sente eccome!) Valentina e Daniela, che rendono il sostrato melodico ancor più consistente.

Gli Infinita Symphonia, poi, usano, come è tipico da sempre nell’epic e nel power, i riferimenti alla musica classica, senza però mai cadere nel lezioso.

Purtroppo l’ep non presenta una grande variazione al tema, relativamente ai pezzi, che sono tutti basati su un’unica traccia e a cui vengono poi apportate piccole, seppur presenti variazioni. Questo modo di procedere è probabilmente adottato per dare un preciso filo conduttore a tutto l’ep, per conferirgli una certa aria da concept, come vuole essere appunto un’infinita sinfonia, le cui parti sono concatenate l’una all’altra tramite rimandi continui allo stesso motivo (che vogliano, in questo, consciamente od inconsciamente, copiare David DeFeis, che, su un unico leit motiv, ha basato tutto un album?)

Infine, non mancano rimandi a power metal bands scandinave, di cui vengono riprese molte sonorità a livello strumentale; la potenza rimane sempre dolce con un impiego della chitarra acustica in molti momenti di Into The Symphonia.

Aspettiamo l’album per un giudizio definitivo, che è comunque, sin da ora positivo!

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Irene Ramponi
Irene Ramponi

Irene Ramponi nasce a Milano nel 1983. Si interessa a tutto ciò che è arte fin dalla tenera età.
Questa passione rimane nel tempo, e, dopo la maturità scientifica, la porta ad iscriversi al neonato corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, indirizzo in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Milano. Consegue la laurea triennale nel 2006 con una tesi relativa ai Maestri Campionesi; Irene, infatti, è una delle poche ad avere una netta preferenza per la scultura rispetto alla pittura.
Continua i suoi studi sulla stessa linea, arrivando a laurearsi in Storia dell'Arte, corso specialistico presso l'Università Cattolica di Milano, nel 2009, con una tesi dal titolo: “Ricerche su Giovanni da Campione a Bergamo”.
Come si può notare dalle due tesi, Irene si interessa di argomenti poco battuti dalla Storia dell'Arte e poco conosciuti, se non nell'ambito degli studiosi più specializzati.
Ha collaborato con l'Associazione Amici dell'Arte di Castellanza (Va), tenendo conferenze sugli argomenti delle sue tesi e sui suoi studi presso la Villa Pomini, sempre a Castellanza.
Sta tuttora lavorando ad altre conferenze, in collaborazione con comuni del Varesotto e del Milanese, volte alla valorizzazione ed alla promozione dell'arte e del territorio locale.
E' amante del viaggio per la scoperta e la ricognizione di luoghi nuovi, e ama la musica, di cui si occupa con la collaborazione presso un'agenzia di organizzazione di eventi e concerti, ma anche praticandola in prima persona con lo studio del canto moderno e tramite alcuni progetti artistici.
Ama scrivere a tempo perso, soprattutto recensioni di critica a mostre e concerti, idealista disincantata, crede ancora nella forza dei sogni per la propria realizzazione personale.

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