Gulp: Season Sun

I gallesi Gulp con la complicità di Guto Pryce bassista dei Superfurry Animal se ne escono con Season Sun, un disco leggero di brezze e malinconie che se ascoltato in un tramonto estivo, illumina l’animo

Gulp

Season Sun

(Sonic Cathedral)

psy-folk

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gulp-season-sunLa voglia di side-project è sempre stata una cosa irrefrenabile, prima o poi qualsiasi artista cede alla tentazione di “deviare” – anche se per un poco – la strada maestra del suo musicare quotidiano. Non è da meno il bassista dei Super Furry Animals, Guto Pryce (tastiere, basso e seconda voce) che insieme alla cantante Lindsey Leven, Gid Goundrey alla chitarra e Gwion Llewelyn alla batteria imbastiscono i Gulp e il loro Season Sun, un disco tanto agognato quanto aspettato, dieci tracce di psych folk sobrio e sensuale (grazie alla voce di Lindsey) che si fa ascoltare gentilmente, rilassamento e malinconia a braccetto per un ascolto mite e soffice, ottimo per un serata tra un tramonto e un Campari col ghiaccio.

Una bella pausa assolutamente, Pryce conserva anche quell’afflato vintage che soffia in Seasoned sun, nella ballata briosa Vast space o nella leggerissima psichedelia che ammanta la nebbiosa Everything, tutto assume la consistenza della fragilità gentile, brani che scorrono al pari di una brezza marina dopo una giornata afosa, un lenitivo ascolto che ha nella nebulosa Stereolabiana Play il punto più alto di emissioni di eleganza.

La tracklist viene chiusa da I want to dance, un electropop che sembra carta zucchero per impacchettare sogni e voglie, mentre i Gulp innescano un progetto di tutto rispetto e instaurano un legame tra aria e vento con la manifesta seduzione della semplicità.

Bontà senza additivi.

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Max Sannella
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