David Buckley: Kraftwerk – Publikation

Che c'entrano i Kraftwerk con le correnti artistiche degli anni Quaranta? Quanto guadagna il quartetto tedesco per un concerto? A queste e a tantissime altre domande risponde David Buckley nelle quasi 400 pagine di Kraftwerk - Publikation

David Buckley

Kraftwerk – Publikation

(Libro, Arcana)

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Kraftwerk - PublikationChe c’entrano i Kraftwerk con le correnti artistiche degli anni Quaranta? Quanto guadagna il quartetto tedesco per un concerto? Davvero sono i padri della musica elettronica? Sul serio sono loro i responsabili dell’esplosione della techno? E come hanno fatto ad ispirare e influenzare l’hip-hop?

A queste e a tantissime altre domande risponde David Buckley nelle quasi 400 pagine di KraftwerkPublikation, il volume tradotto per l’Italia da Arcana.

Un lavoro che non è una semplice biografia, anche, ma soprattutto un riuscito tentativo di contestualizzare i Kraftwerk all’interno della scoppiettante scena artistica tedesca che ha preso il via dopo la Seconda Guerra mondiale.

I rapporti con le altre band dell’avanguardia tedesca, le (mitiche) ossessioni di Ralf Hutter e Florian Schneider, Karl Bartos e Wolfgang Flur trattati come impiegati, gli strumenti autocostruiti, via via fino al passaggio all’elettronica digitale e all’ossessione per la bicicletta. In Kraftwerk – Publikation c’è tutto questo e tantissimo altro, un’analisi puntuale e al microscopio degli album e dei loro risultati nelle classifiche di tutto il mondo, il rapporto con la casa discografica, la miriade di cause legali di cui la band s’è resa protagonista (uscendone praticamente sempre vincente), fino alla dolorosa separazione di Ralf da Florian.

Kraftwerk – Publikation è un ottimo modo non solo per celebrare una band ancora viva e vegeta, seppure radicalmente trasformata e in pratica ridotta alla sola attività live, ma per capirne la grandezza come fenomeni globali della pop-culture. (Con)fusi con la musica d’avanguardia, infatti, i “nostri” hanno sempre aspirato ad essere delle vere e proprie pop-star, a dispetto della loro algida immagine che hanno sempre avuto cura di dare di sé. Missione compiuta.

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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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