Circe: recensione disco omonimo (con membri dei Sigur Ros)

Venghino signori, venghino. Il grande circo è arrivato in città: abilissimi giocolieri, impavidi domatori, formidabili trapezisti. Affrettatevi, lo spettacolo sta per cominciare!

Georg Holm, Orri Páll Dýrason, Hilmar Örn Hilmarsson & Kjartan Holm

Circe – Music composed for The Show of Shows

(Krunk Records)

(Krunk)

soundtrack, elettronica, post-rock

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https://youtu.be/mTKdSoIYso8

 

circeEd è così che la fredda terra islandese incontrò il mondo del circo. Il bassista Georg Holm ed il batterista Orri Páll Dýrason, in pratica i due terzi dei Sigur Rós, hanno composto Circe, un album strumentale che farà da colonna sonora ad un documentario della BBC intitolato The Show of Shows. L’intera opera è liberamente ispirata al mondo del circo, frutto di un ampio archivio visivo che vedrà la luce soltanto l’anno prossimo. Fanno parte del progetto anche il turnista Kjartan Holm, fratello del già citato bassista ed il compositore Hilmar Örn Hilmarsson.

Anche se di fatto Circe non è un album dei Sigur Rós, si posiziona come l’anello mancante tra i lavori Valtari e Kveikur con i protagonisti, privi del leader e frontman Jónsi, liberi di ampliare le loro idee ed il loro mosaico di suoni colorati. Una pittura, però, dal tono scuro ed a tratti, nera come la pece. The Crown Of Creation ne è forse l’esempio più lampante, con la sezione ritmica incalzante ed il suo incedere marziale infarcito di texture ed effetti elettronici.

Lungo le 14 tracce, si buttano a capofitto nel tentativo (riuscito) di catturare tutte le sensazioni di un intero spettacolo circense, ma essendo noi orfani delle immagini, proviamo soltanto a fantasticare. Come ad esempio nella voluttuosa TKO e la sensuale danza acrobatica sugli anelli della bella di turno. Oppure la malinconica ossessione di un clown triste in Torture.

To Boris with Love è il brano che più si orienta verso i Sigur Rós di Kveikur. L’intro granitica di basso compresso e batteria in primo piano e  l’incerta ascesa sull’altissimo trampolino. Il pathos crescente per l’attesa. E poi il tuffo verso il vuoto con il vestito in fiamme e le violente distorsioni al limite del post metal.

Non mancano momenti più leggeri, con l’allegro spettacolo di danza degli elefanti e Salire con il suo incalzante ritmo caraibico.

In chiusura, cosa rimane da dire su questo CD: Circe è un lavoro dannatamente interessante ricco di spunti che acquista valore ad ogni nuovo ascolto. È talmente vario che non ci si annoia mai, come al circo. Quello vero.

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