373° K: Lontano

I 373° K arrivano al secondo album, Lontano. Il nome della band fa riferimento alla temperatura d'ebollizione, quella che a loro dire hanno nei loro cervelli, pieni di idee e di cose da raccontare

373° K

Lontano

(Cd, Autoproduzione)

rock melodico

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I 373° K arrivano al secondo album, Lontano. Il nome della band fa riferimento alla temperatura d’ebollizione, quella che a loro dire hanno nei loro cervelli, pieni di idee e di cose da raccontare.

E almeno i testi di quest’album gli danno ragione; animano canzoni dai tratti vagamente esistenzialisti, mediamente profonde e personali.

Il disco scorre via facilmente sia ad ascolti impegnati, sia ad ascolti distratti. Il problema però è soprattuto nella parte musicale, eccessivamente derivativa dal soft rock italiano dei Litfiba di Ligabue; si porta appresso linee vocali nello stesso stile, infarcite di qualche ohoh e qualche falsetto di troppo (La Fenice su tutte). Non c’è Più tempo per Voi, addirittura, “cita” senza ritegno Personal Jesus dei Depeche Mode, a sua volta estirpata da chissà quale blues, condendola in salsa Pelù.

Sia ben chiaro, i 373° K suonano e anche bene, ma si impigriscono in strade sin troppo battute, ballate comprese.

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Massimo Garofalo
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Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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